Mia madre, profetessa del terzo millennio

Se dovessi dare una defnizione di mamma, pensando alla mia direi certamente: donna capace di profetizzare, nel minimo dettaglio, i futuri disastri dei propri figli.
Qualora questa generalizzazione non dovesse essere enstensibile a tutte le mamme, personalizzerei la mia definizione in questo modo:
Concettina: donna capace di profetizzare nel minimo dettaglio i disatri altrui, in particolar modo quelli della figlia Elisa, particolarmente incline agli sbagli e alle recidive.
Le capacità premonitrici di mia madre si esprimono in vari modi e a vari livelli, e si esplicano:
a) come interpretazione telepatica di nascosti bisogni altrui;
b) come anticipazioni dirette e precise di qualcosa che accadrà di lì a breve.
Analizziamo il primo punto.
Come se avesse nel proprio organismo specifche particelle olfattive  finalizzate a subodorare sensazioni, stati d'animo e bisogni, riesce a vedere oltre il nostro sguardo ma anche a sentire eigenze fisiologiche prima che ne siamo noi stessi consapevoli.
Eccola quindi a cogliere dietro una frase interi mondi emotivi, anche quelli di mio fratello che vive a più di mille chilometri di distanza. Inutile, ad esempio, che lui cerchi di nascondere una febbre o uno sbalzo di pressione, perchè lei, come se le vibrazioni sonore le svelassero profondi misteri, è in grado di ripetere all'infinito domande sul suo reale stato di salute, al punto da farlo desistere per sfinimento. Qualora non riuscisse a cavare nulla da lui, la vittima designata per il suo successivo interrogatorio sono, come potete bene immaginare, io.
Per quanto riguarda invece i bisogni fisiologici, principale oggetto delle sue previsioni è Luca, che ancora non riesce ad accettare con serenità questo magico potere della nonna.
Scena tipica e quasi quotidiana tra i due:
Nonna: «Luca, devi fare pipì?»
Luca: «No!»
Nonna: «Io dico di sì»
Luca: «E io dico di no!»
Pausa di un secondo.
Luca, borbottando e imprecando, va in bagno.
Con Sara, invece, ha un sesto senso che si esprime in maniera,  potremmo dire, inversa
Mi spiego meglio.
Mia madre riesce a prevenire l'esatto momento in cui mia figlia decide che il suo pasto (pranzo o cena che sia) è concluso. La scena, però ha un che di surreale e comico, poichè generalmente il tutto si svolge nel seguente modo.
Nonna (guardandomi contenta e  bofonchiando a denti stretti): «Sta mangiando bene, oggi...»
Pausa di un secondo.
Sara: «Mamma basta, non ne voglio più».
Tutto vero, ve lo posso assicurare.
Ma passiamo al secondo punto, motivo reale per cui ho deciso di scrivere questo post.
Non so come faccia a prevedere ogni disastro che combinerò, ma sono certa che la mia rabbia per questo suo potere sia direttamente proporzionale al suo senso di soddisfazione.
Con precisione irritante, riesce a prevedere i miei smarrimenti di chiavi, documenti e oggetti di varia natura. Senza sbagliare mai, o quasi mai, riesce a preannuciare anche le macchie che mi procurerò, soprattutto se si tratta di macchie irrecuperabili e capaci di rendere il capo di abbigliamento inutilizzabile.
Come ieri.
A metà mattinata è passata da casa mia  per vedere i miei nuovi acquisti. Prima di mostrarglieli ho preso la candeggina e ho iniziato a versarla negli scarichi, con cautela e da lontano.
Col suo solito tono in stile cantilena profetica, ha detto: «Vuoi vedere che così ti macchi i pantaloni e poi non li potrai usare più?». Io, pienamente fiduciosa, ho risposto: «Tranquilla, ci sto attenta».
Conclusione della vicenda: pantaloni maculati di bianco, definitivamente e irrimediabilmente inutilizzabili.
Fine della partita: Concettina-Elisa= 10 a 0.


Commenti

Post più popolari