Mattine ordinarie vs Mattine speciali

Buon lunedì!
Stavolta nessuna domenica bis, anzi!
Come non succedeva da tempo immemorabile, i miei fanciulli non hanno faticato ad alzarsi, nè a prepararsi per andare a scuola.
Conversione? Potere formativo ed educativo della domenica? Risonanza positiva dello shopping finalmente concluso?
Niente di tutto questo.
Semplicemente un diverso inizio della settimana scolastica.
La classe della principessa, infatti, andrà  a vedere Pets vita da animali, secondo appuntamento del progetto Cinema in cui sono stati coinvolti quest'anno.
Un progetto che approvo in pieno poichè, come sapete bene, considero il Cinema un ottimo strumento educativo, e penso che la scuola debba sempre proporsi anche come veicolo di svago e divertimento.
Inutile dire che la rapidità e l'allegria con cui si sono preparati, l'una per l'eccitazione e la paura di fare tardi, e l'altro per solidarietà ed entusiasmo riflesso, sono state davvero incredbili.
Per rendervi l'idea, provo a raccontarvi in breve  la differenza tra le mattine ordinarie (il cui peso va accentuato per il lunedì) e una mattina speciale, come quella di oggi.

Mattina ordinaria: 

- il risveglio: complicato, per cui l'abbattimento delle barriere oniriche risulta difficile quando non impossibile, e suscita spesso frasi del tipo: «Avevo appena chiuso gli occhi!» o «Non è giusto! Non sono riuscita a finire il sogno che stavo facendo!
- le capacità reattive: quasi nulle, con scarsissima risposta agli stimoli e risveglio psicomotorio lentissimo;
- la colazione: difficile da contrattare, soprattutto con il grande, che vorrebe un nuovo menù per ogni mattina; il suo ritmo è talmente lento da farla durare quanto un pranzo, completo di dessert; 
- la vestizione: complice il freddo, i movimenti corporei sono talmente rigidi e indecisi, da rendere questo processo un vero strazio infinito, reso ancora più penoso  dalla ricerca di scarpe e accessori vari sparsi, non si sa come, nei vari ecosistemi domestici;
- le varie ed eventuali: la messa in atto di tutto quanto serva a uscire di casa pronti e muniti di tutto l'occorrente aumenta progressivamente di rapidità in maniera direttamente proporzionale all'aumento delle mie dolcissime urla.

Mattina speciale

- il risveglio: passaggio dal sonno alla veglia  scattante al primo richiamo e, soprattutto, alla magica frase: «Sara non devi andare al Cinema oggi?»;
- le capacità reattive: come se avessero ricevuto un secchio d'acqua con caffeina, attivano i neuroni tanto rapidamente da non darti neanche il tempo di stargli dietro;
 - la colazione: accontentandosi inspiegabilmente di quello che trovano pronto, consumano il pasto del mattino con la rapidità di un fulmine, dimostrando che, se si vuole, si può;
- la vestizione: con la velocità con cui Clark Kent indossa i panni di Superman, eccoli già vestiti con tanto di giubbotto a battere i piedi per fare sbrigare te che sei ancora in piagiama;
- le varie ed eventuali: come se avessero acquisito nuovi poteri magici nel corso della notte, ti comunicano che gli zaini sono pronti e davanti alla porta e che, se necessario, saranno in grado di reperire, in un attimo, le tue chiavi, ovunque esse siano.

Tutto questo, manco a dirlo, stamattina è stato anche accompagnato da rilfessioni e commenti che devo assolutamente sottoporre alla vostra attenzione riportando, come sempre, il dialogo in forma diretta:
  
Sara, completamente vestita e con zaino sulle spalle: «Mamma sbrigati! Altrimenti perdo l'autobus!».

Luca, ostentando la sua condizione di fratello maggiore saggio: «Sara, potrei capire se fosse la prima volta, ma già è la seconda volta che ci vai! E poi, tranquilla, ti aspettano, la mamma è la rappresentante di classe!».

Sara, sorpresa da questa  rivelazione del fratello: «Ah, ma questo non lo sapevo! Potevi dirmelo però!».

Che dite, smentisco questa infondata teoria, o li lascio nella convinzione di essere figli di una privilegiata?



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