L'anno in breve


Mi viene da ridere, o forse da piangere, non so bene, a pensare che Facebook sia in grado di  ridurre a pochi secondi un intero anno.
Questo, poi, non mi è sembrato affatto breve.
Infinito mi sembra l'aggettivo più indicato.
Ogni mese si è moltiplicato per mille, ogni giorno si è esteso diventando un continuo di minuti interminabili.
Inutile girarci attorno: il 2017 è stato un anno di m.....molte difficoltà, e il fatto che manchino ancora diversi giorni a quel 31 tanto atteso mi spinge a non bistrattarlo troppo, potrebbe anche offendersi, non si sa mai.
Il breve video del furbissimo Facebook è riuscito a cogliere le immagini più significative, legate direttamente o indirettamente a quello che resterà impresso  nella nostra memoria familiare. Le ansie per la salute delle persone che amo di più, i miei salti tra un lavoro fantasma ad un altro, le nuove amicizie e la ricerca di quelle vecchie perse chissà dove.
Facebook però non è infallibile.
Non ha colto le delusioni, le speranze disattese, le paure folli, la rabbia.
Non ha colto le porte in faccia, tante e molto dolorose, non ha colto la disonestà di molta gente che ho incrociato, in luoghi in cui trasparenza e lealtà sono invocati a gran voce e scritti su manifesti a caratteri cubitali. 
Non ha colto nemmeno la stanchezza, la paura di non essere capace di rialzarmi, la sensazione, forte e struggente, di non riuscire a trovare un posto nel mondo.
Ma una cosa l'ha colta, la più importante, l'unica che ancora mi prende per mano e mi solleva ogni volta: noi quattro.
Stanchi, provati, smagriti, ma sempre, irrimediabilmente, Mothern Incredibels.





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