Non tratteniamo le risate: noi e il nostro cabaret quotidiano

La nostra famiglia, come avrete capito, somiglia costantemente a un teatro di cabaret.
Tra i disastri compiuti dalla mamma, le furbate del papà e le trovate dei figli,  i motivi per farsi quattro risate liberatorie non mancano mai.
Tralasciando disastri e furbate, mi concentrerei sulle trovate dei figli, che passano dalla drammatizzazione spettacolare di un semplice fumetto all'elaborazione di pensieri e teorie degne di adulti maturi.

L'altra sera, a cena da mia madre per la presenza dei nostri cugini di Bologna, hanno allietato la tavola raccontando una barzelletta dopo l'altra (per almeno un'ora e mezza!) e riportando quasi fedelmente una scenetta in cui si sono esibiti da poco i nostri due futuri figliocci.
In molti casi, però, la risata nasce dal loro personalissimo utilizzo della lingua, che dà luogo a magnifici strafalcioni come a veri e propri neologismi, talmente originali da far sfigurare ogni petaloso che si rispetti.
I compiti, ovviamente, forniscono materiale preziossissimo da cui vengono fuori scene degne di uno sketch zeligiano, specialmente quando, in grammatica  italiana,  viene chiesto  di risalire da una definizione  al nome a cui si riferisce.
Ieri pomeriggio, ad esempio, il libro  chiedeva: colei che suona il violino.
Sara, spontaneamente e senza pensarci su, ha risposto violinaia, e di questa personalizzazione potremmo provare a chiedere approvazione  all'Accademia della crusca.
Sempre Sara, l'altro pomeriggio, compilava col papà un questionario somministrato in vista delle prove invalsi che dovrà sostenere quest'anno.
Ecco cosa ne è uscito fuori:
Samuele: «Luogo di nascita».
Sara: « Ospedale!».
Anche questa risposta, in effetti, non fa una piega, esattamente come l'incapacità di comprendere l'arbitrio linguistico che porta a derivare i nomi dai loro primitivi seguendo  regole sempre diverse.
La piccola donna, però, ci tiene a figurare in queste pagine come personaggio positivo, motivo per cui, mostrandosi scocciata al pensiero che io riportassi le sue cantonate, mi ha detto: «Perchè non scrivi: "Sara è intelligente!"?». A quel punto ho provato a spiegarle che dai miei racconti questo dato emerge in più di un'occasione; questo deve averla fatta ricredere leggermente poichè, mostrando un certo entusiasmo, mi ha detto: «Dai, incrociamo le dita, così vediamo se sono aumentati i like!».
Sperando che già questo contribuisca a farli aumentare, concludo questo post con una frase del maggiore su cui, di certo, dovremo tornare presto.
 Nel primo pomeriggio Samuele è andato a ritirare il kit completo per la raccolta differenziata, che inizierà da noi il prossimo 20 Marzo, finalmente.
Luca si è subito mostrato particolarmente interessato a questa novità per cui  ha cercato di capire bene funzionamento e gestione dei vari sacchi e secchi.
Mentre terminava i compiti, infatti, rivolgendo uno sguardo penetrante al kit, ha detto al papà: «Stasera dobbiamo mettere in discussione questa cosa...».
A questo punto, avete forse il coraggio di trannere le risate o di mettere in discussione la possibilità di concederci qualche, misero, like?

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