Pillole di una domenica di gennaio

Buona domenica sera a tutti!
Pronti a iniziare una nuova, intensa, settimana?
Prima di concludere questa giornata, mi piacerebbe offrirvi alcuni momenti che mi sembra meritino un posto nella memoria di queste pagine.
Oggi i bambini hanno partecipato alla Festa della Pace, uno degli appuntamenti diocesani dell'ACR, di cui ormai fa parte ufficialmente anche Sara.
Per la prima volta, quindi, i nostri cuccioli  hanno preso entambi l'autobus, diretti a una meta per noi lontanissima,  ma in realtà distante poco più di dieci chilometri.
Dopo averli accompagnati alla stazione, Samuele è rientrato con una faccia sconsolata in stile genitore di figlio partito per la guerra, e dopo appena cinque minuti di insolito silenzio domestico, ha provato una tale sensazione di vuoto da  propormi di accendere la TV per guardare i Teen Titans Go, uno degli attuali tormentoni dei nostri pargoli.
La drammaticità e il romanticismo di questo momento, mi rimandano poi  a un altro, accaduto invece nel pomeriggio.
Intorno alle 13:00 abbiamo  raggiunto i bambini per pranzare insieme  (immaginate dunque per quanto tempo siamo stati separati da quei dieci chilometri!) e siamo rimasti alla festa fino alla sua conclusione.
Prima di tornare a casa, mentre mio marito si recava a recuperare la macchina, ho salutato i bambini, dicendo che sarebbero tornati nuovamente col pullman e che ci saremmo rivisti al loro arrivo alla stazione.
Sara, che la mattina aveva quasi pianto per il distacco, mi ha salutato con aria adulta e, aggiungendo al saluto un retrogusto da melodramma, mi ha detto: «Ci vediamo dopo...salutami papà», come se qel dopo, piuttosto che collocato in un spazio di circa venti minuti, avesse invece il sapore di un tempo infinito.
La sua aria adulta da piccola donna in crescita, non ha tardato a ripresentarsi dopo il bagno caldo, rituale necessario e indispensabile, specialmente dopo aver passato tutto il pomeriggio fuori al freddo.
Mentre le asciugavo i capelli, dopo aver  provato a convincermi a metterle lo smalto, ci ha tenuto a precisare: «Perchè sai, mamma, lo smalto mica serve solo a dipingere le unghie, serve anche a proteggerle dal freddo!». Tipico esempio di mente scientifica utilizzata allo scopo di soddisfare la sua profonda indole da pink lady!
Tentando ancora di recuperare nella mia memoria storica elementi che avvalorassero la tesi scientifica appena enunciata dalla mia principessa, sono tornata in cucina dai miei due uomini.
Samuele stava dicendo a Luca che alle 20:30 sarebbe andato in onda Cattivissimo me 2 e, non ricordandone la trama, ha chiesto: «Scusa, ma il 2 qual è?».
L'altro, che ormai non perde occasione per prendere per i fondelli chiunque, genitori compresi, ha risposto: «Quello che viene dopo l'uno!».
Ma può forse reagire male un genitore  che sa di essere una delle cause genetiche dell'ironia pungente del figlio?

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