Saretta McQueen al Centro Commerciale

Saretta McQueen
Ho sempre pensato che lasciare i figli a casa per andare a fare shopping fosse una cosa deplorevole, da mamma indegna di questo ruolo. Non amo pensare al relax nè tantomeno al divertimento senza i miei figli, per cui appartengo a quella categoria di donne che evitano di uscire senza di loro e, se lo fanno, provano per tutto il tempo quella simpaticissima sofferenza dettata dal senso di colpa, al punto da giurare, ogni volta che non si ripeterà mai più. Questo principio fa ancora parte della top ten della mia classifica "principi e valori della maternità" e credo che, nonostante tutto, cadrò e ricadrò sempre nello stesso errore di pensare, in maniera del tutto irreale e utopistica, che si possa uscire per negozi o, peggio ancora, si possa girare in un centro commerciale, tranquillamente con la prole al seguito.
Perchè fare shopping con i bambini somiglia più alla scalata di una montagna rocciosa piena di spigoli che alla tanto desiderata ora di relax.
Ieri pomeriggio, convinti da un guardaroba ostile da troppo tempo, abbiamo deciso di recarci a Le Masserie,  uno dei centri commerciali della zona poichè, essendo una serata molto ventosa, l'idea di avere vari negozi a disposizione con un parcheggio al coperto ci incoraggiava molto più del rischio di pericolosi colpi d'aria da riscattare con tre settimane di clausura.

Senza contare le continue richieste di comprare un gioco (non comprendevano infatti l'esigenza di "tutti questi vestiti", anche se mi preme sottolineare che abbiamo acquistato, a stento, un giubbotto a testa, giusto per evitare di girare con i piumini pesanti in primavera, rischiando saune gratuite) e le annesse lamentele sul fatto che "a decidere dobbiamo essere sempre noi adulti", la cosa più rilassante è stata inseguire la mia piccola Saretta McQueen  nelle sue corse sfrenate tra manichini ed espositori. Con scatto veloce, sguardo furbo ed essenza da biscia per la capacità di sfuggire alla presa delle mie mani, è riuscita a farsi conoscere dalle commesse di Zara e dell'OVS le quali avranno certo pensato: «Povera, debole, madre, incapace di educare all'ordine la propria figliola!!!!».
Anche in libreria la mia donnina ha dato il meglio di sè, girando tra gli scaffali indecisa su quale libro acquistare e pretendendo di portare a casa l'intera collezione su Peppa Pig, Barbie e ogni libro avesse almeno una sfumatura rosa nella copertina. Sarà stata la stanchezza o la voglia di autoanalisi, ma alla cassa, esausta e incapace di frenare l'energia di mia figlia, ho scelto per me un libro di Freud....
Essendo ormai Giunti al punto, abbiamo pensato di dare l'ultimo sguardo al reparto maschile di Zara e   per arginare le rimostranze di Sara, stanca di essere inseguita, l'ho comprata con un po' di camarelle di cui ne ha mangiate parecchie, dichiarando di volta in volta che sarebbe stata l'ultima.
Dopo l'ennesimo inseguimento e l'ennesima ultima camarella  ci siamo avviati finalmente verso l'uscita dove, esausta e tendente al collasso ho chiesto alla cassiera se per caso non fossero previste flebo per le mamme al termine dello shopping. 
Alla fine, però, ci ho guadagnato un giubbino nuovo e un aneddoto, spero divertente, da raccontare e rileggere ogni qualvolta il senso materno mi imporrà di portare la prole in giro per negozi.
Se poi voi foste così gentili da raccontarmi anche la vostra esperienza, beh....potrei sentirmi meno sola!

Commenti

  1. Avere due figli maschi non aiuta nello shopping, i negozi più gettonati sono quelli dei videogiochi e dell'elettronica. Se devo fare shopping.....vado sola, quando sono al lavoro...in un centro commerc!!!!

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  2. beh, come vedi, io ho una femmina e questo ancora non è un gran vantaggio! Speriamo in un futuro migliore!

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