E anche mamma lavora!

30 luglio 2004
Ingenuo sorriso speranzoso di una neolaureata

Con le ultime forze che mi rimangono vi aggiorno sulla mia situazione lavorativa.
Da lunedì la mia laurea ha iniziato ad avere un senso. Benissimo....peccato che siano passati quasi dieci anni! Ma questo importa poco ... meglio tardi che mai...
Ormai rassegnata a cercare una buona impresa di pulizie che mi assumesse e ad utilizzare la pergamena di laurea come combustibile per il barbecue della casa di campagna, ecco che finalmente si è aperto uno spiraglio di luce: la formazione di graduatorie per ricoprire gli incarichi di pedagogista, psicologo, assistente sociale e mediatore linguistico nelle équipe multidisciplinari da affiancare alle scuole primarie e secondarie della nostra città! 
P E D A G O G I  S T A.... 
Suono vagamente familiare....
Ho riletto quella pergamena/combustibile e ho avuto la conferma: laurea in Scienze dell'Educazione, conseguita il 30 luglio 2004.
Nessun dubbio: P E D A G O G I S TA!
Incredula, ma speranzosa come sempre, ho presentato la mia domanda, e dopo una serie di vicissitudini burocratiche con le quali preferisco non tediarvi, ho avuto la risposta desiderata: borsa lavoro ottenuta, impiego sicuro fino a Maggio, futuro sempre incerto ma con una possibile nuova direzione, probabile imminente crollo nervoso di uno o più membri del nucleo familiare.
La nuova gestione degli orari ha comportato, infatti:
- un notevole anticipo nella sveglia mattutina (sempre segnata dalla suoneria amatoriale);
- una disumana (per i bambini soprattutto) velocizzazione dei ritmi di: risveglio, colazione, vestizione, lavaggio, uscita di casa;
-una corsa contro il tempo per cercare di assicurarci qualcosa che assomigli a un pranzo;
- abbandono quasi definitivo (ma finalmente giustificato) delle faccende domestiche.
A rendere tutto più "semplice" e "piacevole" da gestire, l'arrivo di un nemico atteso, temuto, ma depennato dalla memoria per rimozione colposa: la presa di coscienza dell'abbandono in ambiente scolastico non familiare da parte della mia piccola Sara
Se lasciarla a scuola finora non era stato un problema, adesso che si è presentata la necessità di farlo a prescindere dal desiderio di istruirla e permetterle di socializzare, la mia lady, con tempismo perfetto, ha deciso che era arrivato il momento giusto per farsi cogliere dall'ansia da separazione con annesso rifiuto di vestirsi, recarsi a scuola, lasciarmi andare con il sorriso sulle labbra.
La mia mattinata, dunque, inizia in questi giorni con il cuore straziato per la mia piccola, gli intestini irrimediabilmente intrecciati per l'emozione e la fifa, la testa predisposta ad emicranie di varia entità per i ritmi: un quadro clinico perfetto e rassicurante....
Il rientro dal lavoro, per fortuna, è molto più piacevole (ho detto piacevole, non semplice, sia chiaro!) perchè ritrovo i miei cuccioli che mi sommergono della loro ricca mattinata con racconti che come sempre meritano di essere riportati.
Per prima Sara, che ci tiene a farmi sapere che ha piangiuto  così "ahhh, ahhh, ahhh" (sonoro cantilenoso corredato da indescrivibile mimica facciale) e che la sua maestra si era dimostrata poco contenta del fatto che lei era piangiuta. Per fortuna maestre e assistenti hanno capito presto che per assicurarsi il suo cambiamento d'umore basta comprarla con golosità di vario tipo, come caramelle o.....ehm......una goccina di caffè...
Come prevedibile, sono straordinari anche i racconti di Luca, che come sempre li arricchisce delle sue notevoli (e inadeguate all'età) competenze interdisciplinari.
Questo, ad esempio, il nostro dialogo di ieri:
Io: «Allora, amore, com'è andata? Cos'hai fatto oggi?»
Luca: «Bene, oggi sono stato liberino
Io, sorridendo e con la ferma (e illusoria) intenzione di metterlo in difficoltà: «Liberino? E cosa vuol dire "liberino"?»
Luca: «Eeeee mamma! Liberino vuol dire...."poco libero"!»
Io, rischiando di andare a sbattere per la perplessità e le risate: «Beh...certo....hai ragione...».
Che dire? Speriamo bene, e soprattutto speriamo di riuscire a trovare dei ritagli di tempo per essere, come dire.......liberina!!!


Commenti

  1. Benvenuta nel mondo del lavoro! Purtroppo lavorare e essere mamma è un po' più stressante dell'essere solo mamma ma sono certa che te la caverai egregiamente!

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  2. Cara Elisa, i primi tempi saranno i più duri. Dovrai trovare nuovi equilibri, nuovi ritmi, nuovi orari...nuovi spacciatori!!! :-)))

    Chiedi a Samuele più comprensione e aiuto possibile, soprattutto per quel che riguarda i "sirbizzi" di casa. Chissà come mai, per quelli alla fine il tempo non basta mai!! Ma si sa: è tutta una questione di priorità!!

    Passato questo periodo di rodaggio, sono sicura che tornerai l'Elisa di sempre e ancora più carica di prima!!!! IN BOCCA AL LUPO!!

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  3. Che bello, complimenti!

    Sapere che una mamma giovane è riuscita a realizzarsi, nonostante tutto, mi fa sempre piacere!
    Anche per me questo nuovo anno scolastico ha portato delle novità... a due anni dall'abbandono forzoso di un master (pagato bei soldini...) dovuto alla mia purtroppo orrenda gravidanza, ora lo sto riprendendo per completarlo (se tutto va bene) a gennaio. E iniziare a lavorare per conto mio, o almeno si spera.
    E' bello poter riprendere la propria vita in mano, non solo da mamma. Certo, è molto complicato poter conciliare tutto (figli, casa, marito, studio/lavoro),però stavolta sto scoprendo in me l'entusiasmo di fare qualcosa solo per me... bene o male, non importa, l'importante è non alienarsi dal mondo e vivere la propria vita, portare avanti le proprie aspirazioni, guardare comunque al futuro.
    Complimenti ancora, in bocca al lupo!

    -Ari-

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  4. Ebbene sì, come si suol dire, "non può piovere per sempre"! Ci voleva mamma motherna! Ci voleva proprio: per te e per i tuoi figli. Ti abbraccio forte e ti auguro tutta la fortuna di questo mondo!!!

    Sonia

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