Crayola atto terzo: i gessi colorati


Spazio, aria aperta e strada libera dal traffico cittadino: le condizioni ideali per potere sperimentare, finalmente, i gessi colorati della Crayola.
Devo ammettere che, prima ancora dei bambini, io stessa non vedevo l’ora di usare quei gessi, soprattutto perché l’idea di colorare sulla strada, lasciando ai passanti una traccia della nostra creatività e i colori della nostra fantasia, mi rimandavano ad un ricordo, vivo e molto bello, della mia infanzia.
Quand’ero bambina, la tappa principale dei nostri viaggi di famiglia era la splendida Verona, città che ha adottato mia madre fino ai 24 anni, età in cui ha deciso di sposare un siciliano e tornare nella sua terra d’origine, lasciando però nella città scaligera la propria famiglia (genitori, fratello e sorella). Questo ha fatto sì che ogni estate passassimo le nostre vacanze dai nonni, godendo delle bellezze naturali e artistiche del Veneto. Dei nostri viaggi e di tutto quello che girava attorno ad essi vi parlerò al più presto, perché meritano un racconto preciso e dettagliato.
Oggi voglio isolarne un ricordo al quale, come vi dicevo, mi hanno riportato i gessi da usare sulla strada. Durante le nostre passeggiate in via Mazzini, oltre ad ammirare le bellezze architettoniche di Verona, io e mio fratello rimanevamo affascinati e incantati da una forma d’arte ormai sempre più rara, ma spettacolare: quella dei madonnari, artisti che, come dice la stessa parola, riproducevano sulla strada immagini sacre raffiguranti soprattutto la Madonna col bambino. Io e mio fratello rimanevamo a bocca aperta a guardare la meraviglia che riuscivano a creare quelle mani abili e delicate con dei semplici gessi colorati e provavamo una certa tristezza al pensiero che la prima pioggia avrebbe portato con sé una tale opera d’arte, di cui sarebbe rimasto, nel tempo, solo il ricordo di chi, avendo avuto come noi la fortuna di passare da lì, aveva fotografato con i propri occhi un simile spettacolo.
L’altro pomeriggio, dunque, quando ho comunicato ai bambini che, finalmente, potevamo colorare sulla strada con quei gessi della Crayola a cui facevano la corte da diverse settimane, ero emozionata come quella bambina che guardava con profonda ammirazione quegli artisti incredibili.
Inutile dire che il risultato delle nostre creazioni è lontano anni luce da quelle opere meravigliose, ma il divertimento è stato notevole e i bambini erano affascinati dalla possibilità di lasciare la propria traccia sulla strada, senza che qualcuno li rimproverasse per questo.
Come potete bene immaginare, il primo gesso di cui si è appropriata Sara, rifiutandosi di cederlo, è stato quello rosa, col quale ha lasciato segni sparsi della sua essenza femminile sulla strada sulla quale si affaccia la nostra casa.
Come la volta precedente, io ho tracciato i contorni dei disegni e i bambini (soprattutto Luca e la Elisa di ...... una serie di anni fa) ne hanno colorato l’interno. I soggetti delle nostre opere sono stati:
1      - Matisse, uno dei protagonisti de Gli Aristogatti, amato capolavoro disneyano:                

                                     
        -   Una grande stella:

        -  Un fiore molto naif i cui petali, per fare contenta Sara, erano rigorosamente rosa:


Non saranno di grande effetto artistico, saranno lontane dalle magnifiche immagini sacre dei madonnari, ma ci hanno permesso di passare un paio d’ore spensierate e soprattutto molto colorate! Il dopo, ancora una volta, è stato caratterizzato dall’indispensabile bagnetto (stavolta in una vasca all’aperto!) poiché Sara era tendente al “rosapescobejiolino” mentre Luca, che si era dedicato alla colorazione della stella, aveva il viso giallino che gli dava un’aria piuttosto......asiatica!
Detto questo, dunque, vi saluto e vi rimando....... alla prossima opera!


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